
Social Media e luce blu: come lo scrolling serale influenza il nostro sonno
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Sei sul divano.
Il tuo smartphone vibra.
Una notifica di Instagram, WhatsApp, Facebook…
Sono le 23:30 e stai scrollando il feed… Ti è mai successo?
Secondo questo studio pubblicato su Famemass, l'utente medio trascorre oltre due ore e mezza al giorno sui social media, con un picco di utilizzo nelle ore serali.
Alcuni studi dicono che in realtà questo tempo per molti utenti è maggiore.
La realtà è che ai giorni nostri lo smartphone è diventato un vero alleato della socialità.
Grazie a questo possiamo videochiamare, scrivere e sentire tutte le sere persone a noi care.

Il partner che si trova lontano, i nostri genitori o i nostri figli.
Lo smartphone ci consente di restare in contatto quotidianamente con chi desideriamo.
Ma c’è un problema invisibile che ci colpisce quando utilizziamo il cellulare la sera.
Un nemico apparentemente innocuo, ma che può avere conseguenze gravi sul nostro benessere, in particolare sul nostro sonno.
Di cosa si tratta?
Della luce blu.
La luce blu dei Social Media: un nemico invisibile
Quando usiamo il cellulare la sera, i nostri occhi sono esposti a grandi quantità di luce blu.
Ma cosa succede esattamente al nostro corpo durante questa esposizione?
La luce blu emessa dai dispositivi digitali interferisce con la produzione di melatonina, l'ormone del sonno, responsabile di farci dormire bene.
Il nostro corpo è programmato per produrre melatonina quando il sole tramonta e la luce blu diminuisce.
Il problema?
La luce al giorno d’oggi è presente fino all’ultimo minuto prima di andare a dormire.
L'effetto domino sulla giornata

Quando la luce blu disturba il ciclo naturale della melatonina, non si limita a rendere più difficile addormentarsi.
Si innesca un vero e proprio effetto domino che influenza l'intera giornata successiva.
Durante la sera, la luce blu mantiene il cervello in uno stato di costante allerta, rendendo più difficile prendere sonno.
La qualità del sonno ne risente significativamente, come dimostrato da una ricerca pubblicata su PNAS, che ha evidenziato come l'uso di dispositivi digitali prima di dormire possa ridurre la durata del sonno REM.
Un sonno di bassa qualità avrà conseguenze negative sulla giornata successiva.

Il sonno è il processo grazie al quale il nostro corpo si rigenera, e dormire male porta molti effetti negativi.
Secondo uno studio della Harvard Medical School, un sonno disturbato dalla luce blu porta a una diminuzione significativa delle prestazioni cognitive.
Le persone che sono state esposte alla luce blu nelle ore serali mostrano tempi di reazione più lenti, una minore capacità di concentrazione e livelli più bassi di creatività durante il giorno successivo.
Avremo inoltre meno energia e potremo sentirci pigri e con poca voglia di fare.
I tempi di reazione si allungano e la memoria a breve termine ne risente.
Potremo inoltre avere più difficoltà ad addormentarci e a ricordarci le cose.
I segnali del corpo

Il nostro corpo ci invia chiari segnali quando l'esposizione alla luce blu sta influenzando il sonno.
Molte persone sperimentano difficoltà ad addormentarsi dopo l'uso dei social, si svegliano sentendosi ancora stanche nonostante otto ore di sonno o faticano a mantenere la concentrazione durante il giorno.
Altre volte, la luce blu causa mal di testa durante la giornata.
Questi non sono sintomi da sottovalutare: rappresentano l'impatto concreto della luce blu sul nostro corpo.
La soluzione: protezione e prevenzione
La buona notizia è che esiste una soluzione semplice ed efficace per evitare questi effetti: bloccare la luce blu.
I problemi legati al sonno sono in aumento da pochi anni.
Forse si tratta solo di una coincidenza ma, negli ultimi anni siamo esposti sempre a più luce blu.
Gli schermi dei nostri dispositivi come lo smartphone sono sempre più grandi, e passiamo ogni giorno sempre più tempo davanti a questi.
Anche le luci di casa da pochi anni sono diventate a LED.

Nel 2018 l’Unione Europea ha bandito le vecchie lampadine alogene, rendendole illegali per questioni di risparmio energetico.
Il paradosso?
Le lampadine a LED consumano meno energia elettrica, ma in compenso consumano la nostra.
Illuminando le nostre case con lampadine o strisce a LED avremo livelli più bassi di melatonina, che ci faranno dormire un sonno più leggero e poco rigenerante.
Per questo è diventato necessario bloccare la luce blu.
Come?
Indossando gli occhiali con filtro per la luce blu.
